La donna di Gabriel (I Romanzi Extra Passion) by Robin Schone

autore:Robin Schone [Schone, Robin]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-11-30T12:00:00+00:00

15

Nel preciso istante in cui Gabriel entrò nel corridoio, Victoria se ne accorse. Lo percepì attraverso la seta della vestaglia e lo strato sottile della sua stessa pelle. Provò una sensazione bruciante pensando a quello che gli aveva fatto la Madame francese e a ciò che gli aveva portato via l’uomo che lui cercava.

Il vetro restituiva il riflesso di una donna con i capelli scuri a cui era stato insegnato che toccarsi era moralmente sbagliato e di un uomo con i capelli d’argento che aveva ceduto ai piaceri della carne senza mai sperimentarne la bellezza.

Dall’altra parte del vetro, un uomo e una donna si godevano appieno il piacere e la bellezza.

Si toccavano, si baciavano, si accarezzavano con le labbra, si divoravano, avvinghiati l’uno all’altra.

Lui era giovane e bello. Lei non era né giovane né attraente.

Non si preoccupavano della differenza di età o della bellezza esteriore.

La passione li rendeva complici. Il desiderio li metteva sullo stesso piano.

— Possono vederci? — chiese Victoria piano.

— No. — La voce di Gabriel era stranamente tesa. — Vedono uno specchio.

Loro due invece vedevano una finestra. E dentro quella finestra, l’uomo e la donna che né Gabriel né Victoria osavano essere.

— Com’è possibile?

— Il vetro ha soltanto una faccia ricoperta d’argento. — Lo sguardo di Gabriel non si staccò dalla donna e dall’uomo. — Le luci forti si riflettono sulla superficie d’argento, come in uno specchio qualunque, in modo che le persone vedano la propria immagine riflessa, ma se una luce altrettanto forte venisse puntata anche dietro il vetro, lo renderebbe trasparente.

Victoria non aveva mai sentito parlare prima d’ora di specchi trasparenti.

— Possono sentirci? — domandò.

— No, se parliamo piano.

L’uomo e la donna si erano separati. Lei parlava e lui rispondeva.

Victoria vedeva le loro labbra che si muovevano, ma non riusciva a sentire ciò che si dicevano. Poteva solo guardare. E immaginare le parole che stavano mormorando.

Parole che rendevano giustizia alla passione di una donna, al desiderio di un uomo.

Parole che Victoria non aveva mai sentito né detto, ma che avrebbe voluto sentire e dire prima di morire.

L’uomo andò verso un comodino di mogano, con l’erezione che fendeva l’aria e i testicoli che oscillavano. Raccolse un barattolo bianco.

Victoria aveva visto alcuni uomini spogliarsi sulla strada; ma non aveva mai visto un uomo completamente nudo. Le natiche scolpite, i muscoli delineati. Il corpo coperto da una leggera peluria.

Quello spettacolo le tolse il respiro.

— Sanno che lo specchio… non è uno specchio? — chiese.

Sembrava senza fiato.

In effetti era senza fiato.

Le lettere avevano descritto molte delle cose a cui stava assistendo quella notte; vederle era molto più coinvolgente che leggerle sulla carta.

— L’uomo lo sa — rispose Gabriel.

L’uomo si prostituiva, non era necessario dirlo.

— Ma la donna no?

— Lui potrebbe averglielo detto. — Gli occhi d’argento di Gabriel scrutavano i due dall’altra parte dello specchio. — Lei veniva nel mio vecchio locale una volta al mese.

Il locale che era andato a fuoco.

Ma Victoria non voleva pensare all’incendio. Alla distruzione.

Alla morte.

— Li avete già visti insieme.

— Occasionalmente.

Victoria osservò il riflesso di Gabriel.

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